martedì 7 maggio 2013

ANDREOTTI, IDV: CORDOGLIO, MA NIENTE VIE O PIAZZE A LUI INTITOLATE


In merito al suo intervento di oggi su La Nazione, voglio unirmi al cordoglio espresso dal Segretario dell'UDC Livornese Luparini per la scomparsa del Senatore Andreotti, per il rispetto e la pietas che nei momenti di dolore accomuna ogni persona che voglia dirsi civile, oltre le diversità nel giudizio storico e umano che possiamo dare di colui che passa a miglior vita.
Quelle diversità tuttavia permangono: ai pregi elencati da Luparini riguardanti la figura del "Divo Giulio", molti cittadini potrebbero aggiungere anche tutte le ombre che hanno accompagnato la sua carriera di intramontabile uomo di potere.
Innanzitutto proprio la sua "eterna" presenza nelle stanze dei bottoni, contro ogni buona regola di rinnovamento periodico, ricambio generazionale, rotazione democratica: sette volte Presidente del Consiglio, venticinque volte Ministro (in ogni settore dello scibile umano), parlamentare dal 1945 fino a ieri 
l'altro mattina. 
In pratica incarnava il regime della Prima Repubblica, sostituita poi dalla Seconda che ci ha regalato ulteriori figure inamovibili ed inaffondabili, facendo pagare il prezzo di tutto ciò al Paese, rimasto arretrato, clientelare ed inefficiente (salvo il boom economico, dovuto alla ricostruzione post-bellica e non certo ai nostri politici o politicanti).
Andreotti fu censurato nel 1961 da una commissione d'inchiesta parlamentare sui lavori all'aeroporto di Fiumicino, era Ministro della difesa quando scoppiò lo scandalo dei fascicoli SIFAR e del golpista "Piano Solo", è oggetto di giudizi pesantissimi da parte di Aldo Moro nel suo memoriale, le sentenze definitive della Magistratura parlano di una sua attività di "concreta collaborazione" con la mafia, per non parlare dei suoi rapporti con Sindona e Licio Gelli.
Per questi motivi ritengo sia inopportuno proporre di dedicare strade, piazze o targhe ad Andreotti. Lasciamo che la Storia tra qualche lustro consegni una valutazione complessiva e disincantata del suo operato, evitando la fretta di magnificare oggi un esponente politico che può suscitare sentimenti di 
ammirazione o di indignazione a seconda di quali aspetti della sua vita vengono citati.

Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno

1 commento:

  1. la sola esigenza che sento è quella di conoscere la verità su Andreotti e sui tanti potenti che in quel periodo hanno determinato la politica con sistemi che non sono proprio ... democratici....
    Il sospetto, la mancanza di certezze sono il peggior nemico della democrazia e della fiducia che gli italiani devono poter avere nei confronti dei loro governanti

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