In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, il dottor Alfredo De Girolamo ha inteso bene lanciare un appello dalle pagine del Tirreno (23.03.2013) per sostenere, in alternativa all'aumento delle tariffe, un piano nazionale di finanziamenti pubblici per le infrastrutture nel settore idrico.
Devo confessare che la cosa mi ha lasciato leggermente di stucco, perché De Girolamo rappresenta la Cispel, cioè l'associazione delle aziende che si occupano di servizi pubblici e che sono in gran parte "privatizzate", cioè governate da società quotate in borsa e compartecipate da banche e finanziarie.
Ma come - mi sono chiesto - De Girolamo, la sua Cispel ed in generale uno schieramento politico bi-partisan hanno sostenuto per anni che la privatizzazione era la carta vincente, perché avrebbe sollevato le esangui finanze pubbliche dall'onere di doversi accollare la costruzione/manutenzione di acquedotti e impianti, e invece adesso che hanno conquistato il comando delle aziende idriche a prezzi stracciati e aumentando a dismisura le tariffe hanno pure il coraggio di chiedere, di fronte "alla fragilità delle vecchie tubazioni" (ma non dovevano pensarci loro in cambio della remunerazione in tariffa?), ulteriori aumenti in bolletta o in alternativa un piano di finanziamenti pubblici? Come se in questi anni, tra l'altro, il CIPE e la Regione Toscana non li avessero ricoperti di centinaia di milioni di euro, denaro pubblico cash non rimborsabile.
Resta quindi ancora sullo sfondo l'applicazione del referendum voluto dagli italiani per mettere la speculazione fuori dalla gestione della nostra acqua, come ha fatto la Francia che infatti in due anni ha visto scendere le tariffe dell'8% aumentando la capacità di investimento.
Questa è la carta da giocare subito, quella della democrazia: se devono essere i cittadini a continuare a pagare sia con le tariffe che con la fiscalità generale, allora non abbiamo bisogno della presenza di speculatori privati. La gestione torni pubblica e libera dalle inefficienze che in questi anni si sono moltiplicate, coinvolgendo utenti e lavoratori in un sistema trasparente e virtuoso.
Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno

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