Analizzando i risultati elettorali, mi è tornata in mente una lettera che venne pubblicata due anni fa, in cui mettevo in guardia chi alzava le spalle di fronte ai primi successi grillini: "La fine del berlusconismo rischia di travolgere anche il centrosinistra, che per ora gode delle disgrazie altrui, ma domani potrebbe pentirsi amaramente per aver sottovalutato l’exploit di Grillo (...) ormai non si può più dire che è una protesta passeggera, l’alleanza PD-IDV-SEL deve assolutamente accogliere le istanze di cui Grillo si è fatto portavoce".
Cos'ha fatto invece il PD? L'esatto contrario, andando a governare col PDL per un anno, estromettendo e distruggendo l'IDV e provando ad inciuciare con Monti e Casini. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l'IDV è fuori e il PD ha perso 4 milioni di voti.
Per il futuro, le strade sono due: l'IDV può riprendere in mano la bandiera del cambiamento, con proposte coerenti e approfittando del fatto che buona parte della classe dirigente che credeva di poter scimmiottare Grillo senza poi agire di conseguenza sia stata spazzata via dagli elettori, ed il PD può accogliere finalmente nella coalizione queste istanze di rinnovamento, asciugando il bacino di protesta in cui nuota Grillo. Oppure lasceremo che sia Grillo a finire il lavoro, passando come uno schiacciasassi sull'ottusità dei
partiti anche alle prossime elezioni amministrative.
A Livorno, Cosimi e De Filicaia possono dare subito un segnale concreto, per esempio sull'acqua pubblica o sul megainceneritore, magari mettendo Raphael Rossi - che ha lavorato con Chiamparino e De Magistris, ma anche con Pizzarotti - a capo dell'AAMPS come abbiamo suggerito, dimostrando di saper cogliere l'avvertimento dell'elettorato. Credo che sia l'ultima possibilità, dopodiché il PD riceverà ciò che avrà seminato.
Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno

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