martedì 24 luglio 2012

TPL: L'IDV VOTA CONTRO E CHIEDE GARANZIE PER UTENTI E LAVORATORI


L'Esecutivo provinciale dell'IDV si è riunito per esaminare la linea politica del partito in merito alla riforma del trasporto pubblico locale e la situazione aziendale di ATL, in base agli indirizzi espressi dal Coordinamento provinciale negli ultimi due anni.


Le considerazioni in merito alla gara regionale si sono incentrate su due aspetti principali:

1) la sentenza della Corte costituzionale relativa al rispetto del referendum sui servizi pubblici locali, che riapre la strada a forme di gestione pubblica controllata in base alle norme europee, dovrebbe metterci nelle condizioni di esaminare i pro e contro della privatizzazione, dato che per il futuro le uniche risorse certe sul trasporto locale vengono richieste ai comuni, ai quali però si chiede di cedere del tutto il controllo delle aziende;

2) la progressiva fusione delle aziende locali, che dovrebbe in teoria produrre economie di scala e risparmi, si scontra con l'esperienza di altre regioni, in cui la nascita di grandi multiutility privatizzate e quotate in borsa ha creato maggiori inefficienze e tariffe altissime per l'utenza: basti pensare ai 3 miliardi di euro di debito prodotto da IREN (Nord-ovest, socio privato di ASA), alle difficoltà di A2A (Lombardia) e agli sprechi di HERA (Emilia-Romagna) con super-stipendi di oltre 400mila euro l'anno per i suoi dirigenti. Forse è il caso di ripensare alla gara unica dando garanzie serie di risparmi effettivi, che non riguardino sempre e solo lavoratori e utenti, altrimenti le fusioni rischiano di essere solo un gioco per "nascondere" i debiti e posticipare i fallimenti.


L'assenza di garanzie certe in merito ai finanziamenti ed alla tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre alla mancanza di una simulazione di piano industriale che eviti lo smantellamento del servizio pubblico e una quantità impressionante di esuberi, costituiscono la ragione che ci spinge a contrastare l'approvazione della delibera che in questi giorni dovrebbe impegnare gli Enti locali a versare per almeno nove anni una considerevole somma di denaro pubblico in un sistema di trasporto locale spinto verso politiche liberiste di tagli e sacrifici che non hanno mai prodotto risultati positivi. IDV voterà contro.


Le richieste che poniamo ai Sindaci del territorio, al Presidente della Provincia ed all'Assessore regionale ai trasporti sono le seguenti:

1) azzeramento dei vertici aziendali di ATL s.p.a. (Presidente, Amministratore delegato, Dirigenti), dimostratisi incapaci nel gestire l'Azienda, renderla efficiente e conservare settori promettenti come i parcheggi ed il trasporto turistico;

2) un impegno immediato per politiche del traffico a favore del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile;

3) garanzie scritte nero su bianco per i lavoratori e gli utenti del servizio di trasporto pubblico;

4) ripensare al percorso di aggregazione nel CTT Nord, che doveva accorpare Livorno, Pisa, Lucca, Pistoia e Prato e che invece vede CAP Prato sfilarsi dal conferimento, CPT Pisa rinviare continuamente la decisione, COPIT Pistoia restare alla larga e Lucca e Livorno rimaste sole al palo con gravi perdite nei loro rispettivi bilanci aziendali. Perché non pensare ad alleanze diverse, prima dell'ingresso nell'ATI (associazione temporanea d'impresa) per partecipare alla gara regionale? 

5) rimettere in discussione il percorso verso la gara regionale, con la richiesta di una simulazione di piano industriale per capire se conviene realmente l'aggregazione ed il "gigantismo" (finiremo anche in Toscana con i debiti di IREN e gli sprechi di HERA?) e l'apertura alla speculazione privata in settori sostanzialmente monopolistici come il trasporto pubblico, all'indomani del referendum e della sentenza della Corte Costituzionale.


Andrea Romano - Coordinatore Provinciale IDV Livorno







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