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| Luca Bogi |
Nell’articolo della Nazione a firma
m.b. si riporta il seguente testo virgolettato, dichiarato dall'Assessore M. Grassi del Comune di Livorno:
«In tutti paesi del Mondo e anche in Europa — conclude Grassi — l’indirizzo è che fatta la differenziazione al massimo livello possibile — 65% — il resto non va butatto in discarica ma va termovalorizzato. Questo dà efficienza energetica, recupero di calore e minore impatto ambientale. Pertanto le cose che dicono gli amici grillini non stanno né in cielo né in terra».
Poiché è virgolettato e non è stato
smentito si rimane di stucco all'affermazione : “Fatta la
differenziazione al massimo livello possibile il 65%”. Cosa
significa che oltre non si può andare? Questa approssimazione in un
tema tanto importante per i cittadini dal punto di vista economico e
ambientale, NON è ammessa. E’ frutto di ignoranza oppure è una
affermazione sbagliata che sottende la volontà di portare il
ragionamento sulla scelta obbligata verso l’incenerimento dei
rifiuti anche attraverso premesse false?
Il massimo livello possibile ed
auspicabile di raccolta differenziata è del 100%, poi vediamo quanto
è realizzabile e con quali mezzi e tecnologie.
Propongo ai cittadini di fare questo:
pesate i rifiuti che producete una
volta che avete provveduto a separarli dividendo tra organico,
plastiche e lattine, carta e indifferenziato. Annotate giorno del
conferimento ai cassonetti e pesi delle varie tipologie di rifiuto. A
fine mese fate la somma dei rifiuti prodotti e poi dividete il peso
totale dell’organico per il peso totale dei rifiuti prodotti;
ottenete così la percentuale dell’organico sul totale del rifiuto.
Queste le mie performance (pesi
espressi in Kg) per il mese di Gennaio preso come esempio.
|
Mese
|
Organico
|
Plastiche vetro e lattine
|
Carta
|
Indifferenziato
|
Totale
|
|
Gennaio |
20
|
9
|
4
|
7
|
40
|
|
Gennaio % |
50 %
|
22,5%
|
10%
|
17,5%
|
100%
|
Senza nessuna fatica ho raggiunto una
percentuale di oltre l’80% di raccolta differenziata.
Se lo facesse anche l’assessore si
renderebbe conto della sciocchezza che dice e forse potrebbe
informarsi meglio e capire il perché la percentuale della raccolta
differenziata in città è di circa il 40% per il 2011. Sono i
cittadini che non differenziano? Quale quartieri e/o Circoscrizioni
e/o vie hanno le performance peggiori? Conferiscono nei cassonetti
dei RSU anche aziende o attività produttive ? Differenziano o
buttano tutto nel cassonetto grigio dell’indifferenziato? Quali
strumenti ha messo in atto per capire il motivo di questo 40%?
Nei comuni che hanno applicato il porta
a porta o il domiciliare, la percentuale è schizzata al 75%,
confermando che anche io sono un virtuoso normale.
Il problema vero è che dobbiamo
completare la filiera del recupero o riciclo: NON basta
differenziare, dobbiamo poi recuperare o riciclare il materiale
differenziato e possibilmente tramite una filiera corta per dare
occupazione a questo nostro territorio.
La parte economica che nessuno vi vuol
dire.
La terza linea dell’inceneritore al
Picchianti NON è bancabile. Cosa significa?
Che le banche non finanziano
l’investimento (70-80 M€) per la costruzione della terza linea
(che sommata alle precedenti raddoppierebbe la capacità di
termodistruzione portandola dalle attuali 60.000 Tons alle future
120.000 Ton all’anno) perché NON è garantito il conferimento
all’impianto di incenerimento del dovuto quantitativo di rifiuti
(120.000 Tons/anno). Cioè le banche dicono (anzi dice la ditta di
consulenza che hanno scelto e pagata dal committente - leggasi AAPMS
- centinaia di migliaia di € ), che NON essendo garantito il
rifiuto in ingresso, NON è garantito il guadagno per il suo
incenerimento e quindi NON rientro nell’investimento. Risultato:
NON finanzio!
Ad oggi qual è la situazione? Quali
quantitativi e quali costi? Come funziona oggi il ciclo dei rifiuti
nella nostra città?
Alla prossima puntata

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