In questi mesi l'IDV livornese si è schierata contro la riforma regionale riguardante il trasporto pubblico locale e la gestione dei rifiuti, perchè a nostro parere non rispetta il referendum sui servizi pubblici e non tutela a sufficienza i lavoratori ed i cittadini utenti.
Ci hanno risposto che non erano possibili contestazioni, perchè in Regione governano gli stessi partiti che costituiscono, più o meno, la maggioranza nei vari comuni e perchè c'erano delle scadenze da rispettare, pena il taglio dei contributi, il "commissariamento" o l'intervento dei prefetti, nientepopodimeno.
Ebbene, queste sfuriate si sono infrante contro una realtà in cui ogni territorio cerca di tutelare se' stesso e di strappare condizioni più favorevoli alla Regione, anche e soprattutto perchè è dello stesso colore politico.
A Firenze Renzi non ha fatto la rincorsa alla gara unica regionale sul trasporto pubblico, ma si è accordato con il suo compagno di partito Rossi parecchi mesi dopo il voto favorevole degli altri comuni, ottenendo non punizioni ma la possibilità per Firenze di partecipare con una velocità commerciale minore, un maggior rimborso chilometrico e l'inserimento della tramvia come infrastruttura strategica per tutta la Toscana.
Piombino e la Val di Cornia hanno fatto lo stesso per i rifiuti: incuranti delle minacce di interventi manu militari da parte della Regione, hanno lasciato tranquillamente scadere il termine del 30 novembre, l'armageddon per il quale a Livorno ci si è affrettati ad approvare uno statuto che super-privatizza la gestione dei rifiuti e non ci garantisce dalla possibilità che ci facciano incenerire una valanga di monnezza proveniente da mezza Toscana.
Chiedono addirittura di cambiare partner territoriale, preferendo Grosseto a Livorno, senza preoccuparsi del fatto che appartengono alla stessa maggioranza che governa la città labronica, la Regione Toscana e tutto il resto.
Non sarebbe il caso, alla luce di questi eventi, aprire un tavolo politico con la Regione e riconsiderare l'acritica adesione di Livorno ai progetti di Rossi & C., per negoziare anche noi un accordo su misura, che non ci veda soccombere di fronte agli appetiti dei privati, ad una Firenze che fa l'asso pigliatutto sul trasporto pubblico ed al disegno perverso che vuole costruire un mega-inceneritore livornese per chiudere quelli nelle altre città della costa?
Andrea Romano - Italia dei Valori
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