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| Andrea Romano |
Non so davvero da dove cominciare per replicare alle affermazioni infarcite di propaganda fatte da più parti a favore delle privatizzazioni.
Innanzitutto ci si dimentica completamente del referendum, con cui i cittadini hanno votato con oltre il 90% contro - cito dalla scheda elettorale - "la privatizzazione dei servizi pubblici locali".
Uno di questi è la gestione dei rifiuti, di cui si è discusso durante l'ultimo Consiglio comunale.
Il "pragmatismo" evocato da PD-PDL-UDC e dai "carini" di Confindustria sembra un po' una bufala, perchè per evitare le perdite nel pubblico basterebbe sottoporre le aziende agli stessi vincoli che impediscono ai Comuni di andare in "rosso" con i bilanci, senza per forza cedere il comando ai privati.
L'IDV fa parte del gruppo europeo dei Liberal-democratici e Riformatori, quindi sa bene che lasciare al privato il comando di un'azienda in condizioni di monopolio (come nei servizi pubblici locali) non favorisce il mercato, l'efficienza e la concorrenza, ma solo i guasti e i pasticci. Roba da abbecedario di economia.
L'esperienza dell'acqua ce l'abbiamo sotto gli occhi: cessione ai privati del 40% delle quote, dell'amministratore delegato e dei poteri gestionali. Risultato in Toscana dopo pochi anni: tariffe altissime e investimenti farlocchi.
E' proprio questo il problema che abbiamo segnalato in Consiglio: lo statuto della nuova società che dovrà gestire raccolta e smaltimento dei rifiuti prevede, senza che la Legge ci obblighi a farlo, un potere di veto dei privati in merito a tariffe e licenziamenti (art. 14 comma 2 e art. 16). Inoltre, nessuna garanzia per ora sulle risorse e sulle tecniche di smaltimento, che escludano il mega-inceneritore per bruciare a Livorno la monnezza di mezza Regione.
In queste condizioni non potevamo votare a favore della delibera, perciò non lo abbiamo fatto. Tuttavia, la mozione approvata subito dopo dal Consiglio ha riacceso un barlume di speranza, perchè prevede un impegno a modificare lo statuto a favore del pubblico e una politica anti discariche e inceneritori. Spero che ai "carini" ed agli altri fans delle privatizzazioni non vada di traverso il cocktail, ma siamo solo all'inizio di una battaglia che continuerà inevitabilmente, magari con il contributo di chi (partiti, associazioni, sindacati), dopo il referendum estivo è caduto in un profondo letargo invernale.
Andrea Romano - Italia dei Valori

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