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| Andrea Romano |
Come non essere d'accordo con il presidente Cispel, De Girolamo, che dalle colonne del Tirreno (22.03.2011) invita i toscani a bere la controllatissima acqua del rubinetto anzichè comprare la minerale nelle bottiglie di plastica, per risparmiare denaro e produrre meno rifiuti? Chi lo ha fatto, come il sottoscritto, ha infatti visto diminuire la produzione familiare di rifiuti di almeno il 50%. De Girolamo ci informa che in pochi anni i toscani che hanno smesso di comprare acqua minerale, prendendola dal rubinetto o dalle fontanelle di qualità, sono passati dal 26% al 44%. I risultati di queste buone pratiche si sono quindi tradotte in un drastico calo della produzione di rifiuti urbani, con un'incoraggiamento per la politica regionale e locale a proseguire verso strategie di riutilizzo anche per le altre bevande, i detersivi e tutto il resto. Con meno spese di raccolta e smaltimento e quindi meno TIA da pagare. Invece, guarda un po', a Livorno la Provincia comincia a far circolare fosche previsioni di un futuro aumento della produzione di rifiuti urbani (chissà perché, visto che sempre più cittadini abbandonano l'usa-e-getta), che dovrebbero portarci a compiere la scelta "responsabile" di dotarci di nuovi mega-inceneritori, lasciando perdipiù inalterata la politica pro-discariche per gli altri rifiuti, quelli industriali. Mettiamoci d'accordo: o si sceglie la strada che porta alla riduzione dei rifiuti ed al riciclo, oppure ci buttiamo a capofitto sul business dello smaltimento inquinante. Le due cose non possono andare insieme, ed in ogni caso devono essere i cittadini a decidere e non quattro scartoffie firmate nelle segrete stanze.
Andrea Romano
capogruppo Italia dei Valori
Comune Livorno
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