sabato 19 marzo 2011

NUCLEARE, IL CASO-GIAPPONE SMASCHERA LE BUGIE DEL GOVERNO

Molti pensavano che la tragedia del Giappone facesse retrocedere il nostro governo dagli insani propositi nuclearisti che sta cercando di imporre al paese, ma purtroppo la squallida propaganda continua, solo con qualche accorgimento in più. Dopo il disastro di Cernobyl, si sono susseguiti in tutto il mondo incidenti più o meno gravi in molte altre centrali nucleari, gestite da privati che ovviamente, puntando alla massimizzazione del profitto, minimizzano le spese per la sicurezza. Il problema è che una centrale nucleare non può essere considerata al pari di una fabbrica di scarpe, per cui certi ragionamenti andrebbero sottratti alle logiche di mercato, ma così non è. Ora ci raccontano che le centrali giapponesi sono vecchie, mentre da noi verrebbero costruite quelle di nuova generazione, che invece sono sicure. Peccato che la stessa solfa veniva ripetuta trent'anni fa: chi ci ha creduto è esposto da giorni alle radiazioni di Fukushima. Infine, la tiritera su quanto saremmo stupidi noi italiani, che compriamo all'estero l'energia prodotta dalle centrali nucleari dei paesi confinanti: il Giappone ci insegna che un conto è averle a 10 chilometri da casa, un conto a mille e un altro a diecimila. Continuiamo pure, dunque, a tenerci ben lontani da certe pericolosissime macchine da soldi (per pochi) e di morte (per molti).

Andrea Romano

capogruppo Italia dei Valori
Comune Livorno

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