venerdì 12 settembre 2014

INCENERITORI E POLTRONE, ECCO COSA NON VI DICE LA CISPEL...



Sono lieto di leggere (il Tirreno del 03.09.14) le risposte del presidente della Cispel, Alfredo De Girolamo, alle mie considerazioni sui forni inceneritori, perché significa che è possibile costruire un dibattito approfondito tra chi non la pensa allo stesso modo.
Vorrei a questo punto dimostrare cosa non torna nel ragionamento promosso dalla Cispel e dagli interessi che legittimamente rappresenta, rispondendo alle affermazioni di De Girolamo:
1) egli sostiene che non è vero che l'Europa ha vietato di incenerire quello che si può riciclare. Eppure il Parlamento Europeo ha approvato a Strasburgo, il 20 aprile 2012, una risoluzione che al punto 32 chiede espressamente "il divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati";
2) la promozione degli inceneritori come alternativa "virtuosa" alle discariche è purtroppo una finzione, più o meno consapevole, dato che ogni tonnellata di rifiuti bruciati produce almeno 300 kg di ceneri tossico-nocive da stoccare in discarica. Un esempio? Accanto al "moderno" mega-inceneritore di Brescia c'è la discarica-city di Montichiari, contenente anche le sue ceneri. Altro esempio: tra i rifiuti da stoccare a Limoncino erano previste anche le ceneri dell'inceneritore di Livorno;
3) tirando in ballo genericamente il nord Italia o il nord Europa non risolviamo niente, sarebbe come citare Fukushima o Cernobyl per promuovere l'energia nucleare, anziché la Germania che nel giugno 2014 ha prodotto il 50% del suo fabbisogno energetico con il sole;
4) non capisco come si possa dichiarare che i costi diminuiranno con più inceneritori se per la costruzione degli stessi si chiede ai contribuenti un esborso di 20 miliardi di euro, in bolletta o nel 730. Infatti i comuni che hanno rinunciato ai forni per abbracciare la strategia "rifiuti-zero" (i cui pionieri vengono ormai premiati in tutto il mondo) hanno potuto ridurre costi e tariffe, mentre altrove sono aumentati;
5) è difficile distinguere la Cispel dalle autorità pubbliche, come prova a fare De Girolamo, perché la sua associazione è formata da soci privati insieme a quelli pubblici. Lui stesso è stato assessore del Comune di Sesto Fiorentino, che dovrebbe ospitare il mega-inceneritore di Case Passerini, mentre presiedeva Cispel e ricopriva numerosi altri incarichi. Attualmente è, tra l'altro, consigliere di amministrazione dell'ISPRA, l'istituto di analisi ambientale governativo da lui più volte citato per promuovere la bontà degli inceneritori. Evidentemente non si può più andare avanti così.


Andrea Romano - IDV Livorno

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