Le risposte dei vari candidati a sindaco alla domanda del Tirreno sulla riapertura al traffico di piazza Cavour sono quasi tutte evasive o provocatorie.
Siccome il sostegno incondizionato alla mobilità sostenibile, cioè alla chiusura al traffico privato del centro, è un argomento che rischia sempre di essere impopolare in campagna elettorale, alcuni candidati hanno evitato astutamente una scelta netta, rinviando la decisione a dopo le elezioni (5 stelle, Buongiorno e altri minori), mentre altri hanno addirittura proclamato di voler riaprire la piazza, contro il buonsenso e ogni idea di città moderna (Cannito e le varie liste di destra).
Ruggeri è contrario (infatti nel programma di coalizione la riapertura non c'è, altrimenti IDV non lo avrebbe sottoscritto), anche se lascia una possibilità in alcune fasce orarie: un rischio che secondo noi va invece evitato.
La verità è che piazza Cavour è in parte uno dei pochi spazi (peraltro sottoposti ad incursioni di ogni tipo) sottratti formalmente all'attraversamento del traffico privato, insieme a via Ricasoli, via della Madonna e poco altro. La città è indietro di decenni rispetto alle altre, perché ci si è sempre preoccupati del consenso momentaneo anziché della riduzione dell'inquinamento e dell'incremento della sicurezza, della pulizia e del decoro.
Una strategia che invece altrove, secondo Confcommercio, ha incrementato del 20% sia il giro d'affari dei negozi che il valore degli immobili. Senza contare che più si fanno girare le auto in centro e più il trasporto pubblico resta agonizzante, anche se si facessero lavorare i tranvieri gratis: gli autobus vuoti prima o poi si fermano.
Andrea Romano - Consigliere comunale IDV Livorno
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