Amministrative 2014. La parola ad Andrea Romano
Parliamo con Andrea Romano, segretario di Idv a Livorno, delle prossime elezioni amministrative. Si susseguono le riunioni tra i partiti che potrebbero allearsi e dare vita alle primarie. Nel frattempo le cronache ci parlano di molti nomi di potenziali candidati alla carica di Sindaco ed anche di molte rinunce. Idv, che per alcuni anni ha fatto parte della maggioranza con Pd e Sel, oggi sta insistendo su alcuni punti del programma per valutare l'opportunità di tornare ad allearsi e quindi a governare Livorno. Tutto ruota intorno alla disponibilità del Pd ad accettare alcuni importanti cambiamenti.
Per le prossime elezioni amministrative cercate di ricomporre l'alleanza col il Pd e nel caso di partecipare con un vostro candidato alle primarie?
«Idv è nata come partito del centrosinistra, ma il quadro politico nazionale da ormai tre anni vede il Pd alleato di partiti berlusconiani (il che rappresenta la sublimazione di tutti gli errori del Pds-Ds-Pd che hanno permesso a Berlusconi di perpetrare il proprio dominio politico per 20 anni) e il quadro locale ci consegna un'esperienza di coalizione a tratti traumatizzante, visto che Idv è stata estromessa per essersi opposta a progetti che non facevano parte del programma della maggioranza. Tuttavia, visto che abbiamo comunque vinto le nostre battaglie e che proprio quei progetti sono stati fermati, stiamo provando a ricostruire l'alleanza almeno sul territorio (dove l'inciucio con la destra non c'è stato), sulla base di alcune richieste fatte all'amministrazione uscente e di un decalogo di proposte per il futuro sindaco. Ora non pensiamo alle candidature, per noi viene prima il programma».
A sinistra del Pd si sono create alcune formazioni che hanno come scopo di ribaltare il sistema di potere che governa dal dopoguerra. Qual è la vostra valutazione?
«La nostra valutazione ci spinge ulteriormente a cercare di far risorgere la "foto di Vasto", cioè l'alleanza progressista, perché queste formazioni cosiddette anti-sistema sono piene di brave persone ma scontano vari difetti, a partire dall'incapacità di fare fronte comune senza dividersi in mille personalismi, dalla vocazione a sottrarre voti ad altre opposizioni ma non al "sistema" che vorrebbero combattere, dal mischiare a volte strategie politiche con questioni personali magari di chi è stato tenuto ai margini del famigerato "sistema" mentre avrebbe voluto entrarci o restarci, e così via. Meglio allora la via riformista, che spinge per cambiare e per innovare subito, senza attendere il miracolo di un ribaltamento totale, che disperdendo voti fuori dalla coalizione minaccia solo di fare un favore a chi vuole conservare gli equilibri di potere esistenti».
Qual è la consistenza di Idv a Livorno e quali rapporti avete con le Idv di Pisa, Pontedera e Collesalvetti?
«L'Idv a Livorno conserva una rappresentanza istituzionale e un radicamento sul territorio che abbiamo ottenuto grazie al lavoro degli attivisti ed al sostegno dei cittadini, che ci hanno sempre onorato di percentuali al di sopra della media nazionale e regionale. Oggi scontiamo le difficoltà di una crisi di consenso nazionale dopo gli attacchi subìti da Di Pietro per fantomatiche case che non ha mai avuto (i suoi accusatori sono stati poi condannati) e dopo l'errore fatto dal Pd di disintegrare la coalizione nazionale, che ha lasciato a Grillo la possibilità di gonfiarsi col voto di protesta. Abbiamo un rapporto di coordinamento stretto con l'Idv di Collesalvetti, che esprime un consigliere provinciale, un assessore comunale e due presidenti di frazione, Stagno e Castell'Anselmo, oltre a coltivare buoni rapporti e sintonia politica con le altre province della costa, a partire da Pisa».
Si parla sempre più spesso di fusione dei comuni di Livorno e Collesalvetti. Sareste d'accordo?
«Abbiamo sempre sostenuto la necessità di accorpare i comuni, oltre a quella di eliminare i costi eccessivi della politica non solo nazionali ma anche nelle province e nelle regioni. Per Livorno e Collesalvetti ci sono ulteriori ragioni che spingono per la fusione, a partire dalla gestione coordinata delle politiche urbanistiche e della necessità di creare un unico sistema integrato della logistica, dell'impresa e della cultura sulla costa toscana».
Con l'abolizione delle Province come organizzereste il sistema istituzionale nell'area costiera?
«Intanto vediamo se le aboliscono davvero o se diventeranno semplicemente un ente di decentramento regionale privo di organi politici. Perché ovviamente i servizi e i lavoratori che se ne occupano dovranno comunque essere garantiti. Nel caso in cui al semplice cambio di nome si preferisse una vera riorganizzazione, è evidente per Idv che la sinergia con Pisa e con Collesalvetti dovrebbe trovare l'occasione di uno sbocco istituzionale snello ed efficiente».
Come valutate le linee del nuovo Piano Strutturale deliberate dal Comune alla luce della situazione della edilizia a Livorno ?
«Siamo contrari a qualsiasi tipo di cementificazione e urbanizzazione di nuovo territorio. Le politiche urbanistiche devono incentrarsi sulla ristrutturazione del patrimonio esistente, sovrabbondante ai fini abitativi, e sulla riqualificazione degli spazi urbani, con provvedimenti di limitazione del traffico e di incremento del verde e del decoro, con l'obiettivo di migliorare la vivibilità per i cittadini, attirare il turismo crocieristico nel centro storico, tutelare il servizio di trasporto pubblico».
Il nuovo Prp è conforme alla situazione di una città-porto come Livorno?
«Sicuramente si pone obiettivi ambiziosi a medio e lungo termine, per Idv resta centrale il tema energetico, cioè la necessità di nuovi impianti veramente "green" come l'eolico di alta quota (pensando all'elettrificazione delle banchine ed all'approvigionamento del sistema logistico), quello dell'acqua industriale, attraverso un progetto che utilizzi le acque di depurazione Asa a prezzi vantaggiosi per le imprese portuali, la questione dell'integrazione tra collegamenti ferroviari, interporto e nuove infrastrutture del waterfront, oltre ovviamente alla necessità di definire con precisione lo spazio a disposizione del settore crocieristico e di quello delle riparazioni navali».
Bianca e Ruggero Morelli

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