Dal dibattito in commissione sul calo della presenza in città dei turisti delle crociere sono emerse ipotesi che non mi pare abbiano contemplato anche la possibilità di un'ennesima "gaffe" (chiamiamola così) imprenditoriale degli attuali vertici di Porto 2000.
A quanto mi riferiscono, ma ovviamente spero di ottenere una smentita, precedentemente era in vigore un accordo tra Porto 2000 e Aloschi per il noleggio di shuttle-bus a quest'ultimo, il quale si impegnava a portare i crocieristi in centro, offrendo un giro turistico che sicuramente dovrebbe avere maggior appeal, viste le fortezze chiuse e tutto il resto, ma che comunque aveva avviato un percorso da sviluppare e migliorare.
Ma Porto 2000 ad un certo punto avrebbe deciso di fare tutto in proprio, come per la vendita dei pacchetti (che forse ha inciso nella fuga verso La Spezia delle compagnie più di quanto non si creda), producendo una reazione "ostile" - il bypass dei pullman privati che portano subito via i turisti - che ha escluso così la possibilità di sviluppare ulteriormente una ricaduta territoriale positiva, eliminandola quasi del tutto.
Qualora questi fatti fossero confermati (ricordo le denunce di Aloschi al TAR e in Procura dell'anno scorso), si tratterebbe a mio avviso di un altro errore strategico gravissimo, che non solo avrebbe danneggiato Livorno e la sua già asfittica economia ma forse anche compromesso ulteriormente il valore di Porto 2000, in vista dei possibili futuri passaggi di mano delle quote azionarie. In questo caso, chi ne dovrebbe rispondere?
Andrea Romano
Consigliere comunale IDV Livorno

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