La commissione speciale su ASA questa settimana si è riunita anche per cominciare a progettare il futuro dell'azienda. Gli investimenti, effettivamente crescenti, registrati negli ultimi tre anni non sono comunque stati in grado di impedire l’episodio eclatante del marzo scorso, senza dimenticare che i cittadini con il referendum ed il Consiglio comunale con la modifica dello Statuto si sono già espressi per il ritorno ad una gestione pubblica, eliminando progressivamente la possibilità di assicurare profitti a gestori privati.
Quali possono essere le soluzioni concrete? Potremmo ripartire dall'idea del Presidente della Regione Rossi, che un paio di anni fa si espresse a favore dell'azionariato popolare, così come potremmo pensare ad utilizzare l'incasso ottenuto per la vendita di ASA Trade: circa 26 milioni di euro che potrebbero rafforzare la parte pubblica garantendo investimenti sul servizio.
In commissione Del Nista ha accennato anche alla possibilità di costruire un asse con Gaia s.p.a., l'unica azienda idrica in Toscana rimasta totalmente pubblica, che gestisce il territorio della Versilia e delle Apuane e dispone di risorse idriche in quantità potenzialmente utili anche al rifornimento della provincia di Livorno: mettere insieme queste due realtà potrebbe significare sia la creazione di un soggetto in cui il socio privato manterrebbe una quota ridotta perdendo il potere di gestione, sia il rilancio del ruolo di Livorno e della sua provincia nello scacchiere dei servizi pubblici regionali, senza dimenticare la possibilità di creare un ambito territoriale che avrebbe a disposizione sia il numero alto di utenze della provincia di Livorno che la risorsa idrica dei fiumi versiliesi e delle montagne apuane.
L'IDV chiede che si cominci subito ad esplorare queste possibili soluzioni, scegliendo un percorso chiaro verso la ripubblicizzazione dell'acqua.
Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno
Lorenzo Del Lucchese
Presidente Commissione speciale ASA
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