| Foto presa da "La Nazione" di Livorno |
In merito alla mozione approvata in fretta e furia all'ora di pranzo dal Consiglio comunale riguardante la nota vicenda della discarica sequestrata dalla Magistratura, non possiamo che biasimare il tentativo oggettivo, ci auguriamo inconsapevole, di esercitare pressioni indebite sul lavoro della Procura della Repubblica da parte di un organo politico, che tutto dovrebbe fare meno che alimentare uno scontro assurdo tra lavoratori e cittadini.
La sgradevole sensazione che si potrebbe ricavare da tutto ciò è che qualcuno possa tentare di esasperare i lavoratori in difficoltà, abbandonandoli e incolpando di tutto i giudici presunti "fannulloni", per sbloccare una discarica che era e resta un progetto folle e sul quale si è infranta la credibilità dell'amministrazione pubblica.
Come IDV abbiamo già proposto, inascoltati, che i lavoratori vengano tutelati, così anche il futuro dell'azienda, attraverso il finanziamento di progetti alternativi e sostenibili, magari da parte di enti pubblici come Fidi Toscana, impegnando le istituzioni locali anche per favorire al più presto la riscossione di crediti aziendali come quelli riguardanti Borgo di Magrignano.
La discarica non è nell'interesse dei cittadini livornesi e non può essere riaperta a causa del ricatto occupazionale. Pensiamo piuttosto a svincolare subito il destino dei lavoratori dalle follie partorite dalla mente di qualche sconsiderato amministratore locale.
Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno
Se Dio vuole IDV non esiste più
RispondiEliminaInteressante. Mi dispiace per lei che si nasconde dietro un anonimato, che dopo aver scomodato un attimo Dio, dovrà leggere che: IDV CONTINUERA' AD ESISTERE.
Elimina