mercoledì 6 febbraio 2013

ACQUA PUBBLICA: IL PD DICA COSA INTENDE FARE IN TOSCANA


La Regione Toscana è governata da una coalizione che a livello nazionale sembra ormai aver fatto il suo tempo: parlo della famigerata "foto di Vasto" tra PD-IDV-SEL, allargata alla Federazione della Sinistra. Tenendo presente che per IDV e Rivoluzione Civile è auspicabile un ravvedimento del PD anche a Roma, che possa riavvicinare le strategie politiche e programmatiche a favore di un autentico centro-sinistra, distanziato da Monti e Berlusconi (cosa che non è stata negli ultimi due anni, al netto della propaganda elettorale del "tutti contro tutti"), dobbiamo considerare che laddove la formula di centro-sinistra ha retto, come in Toscana, alcune questioni rischiano di diventare dirompenti nei prossimi mesi, e andrebbero disinnescate col buon senso.
L'esempio della gestione dell'acqua è illuminante: gli italiani hanno votato contro la privatizzazione ed il Consiglio di Stato ha bocciato l'indifferenza dei gestori, che hanno continuato a far pagare la loro "remunerazione" nelle bollette, imponendo di restituire il maltolto ai cittadini. Non solo, dalla Francia si viene a sapere che con la ri-pubblicizzazione dell'acqua, dopo 25 anni di aumenti, in un anno e mezzo le bollette sono già calate dell'8%, eliminando gli speculatori dalla gestione del servizio idrico.
Il PD porta sulle proprie spalle la responsabilità di far sapere ai cittadini toscani se intende rispettare il referendum oppure fregarsene in nome degli interessi che fanno capo a suoi esponenti o rappresentanti: lo affermo perché il PD governa la Regione e quasi tutti i comuni toscani proprietari della rete idrica, detiene attraverso di loro la maggioranza delle azioni delle aziende locali e soprattutto controlla i comuni di Genova, Torino e Reggio Emilia, proprietari della società IREN che ha la governance del servizio idrico, in gran parte del centro-nord, Toscana compresa. Una triangolazione tra partito, istituzioni pubbliche e aziende "private" che mette i brividi e che ha consentito l'ingresso di manager strapagati e soci come banche e multinazionali.
Se il PD regionale non dimostrerà di voler tutelare i cittadini, anche (ma non solo) attraverso un percorso chiaro verso la ri-pubblicizzazione dell'acqua (pienamente consentito dalla normativa), come sarà possibile per quelle forze che fanno parte di Rivoluzione Civile (IDV, FDS, Verdi) continuare a governare insieme ad Enrico Rossi? Il collante che tiene insieme una coalizione non può essere solo l'indennità di qualche assessore o presidente di commissione: servono segnali concreti di cambiamento.

Andrea Romano
Coordinatore provinciale IDV Livorno

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