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| Sulla sinistra l'Ass. IdV Maria Teresa Sposito |
“Il ruolo della Consigliera di parità - ha spiegato Cerrai - è prevalentemente di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Nell'esercizio delle proprie funzioni è un pubblico ufficiale con obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria per i reati di cui viene a conoscenza”.
Un ruolo, quindi, di grande rilievo soprattutto in una fase di crisi e difficoltà del mondo del lavoro. “In momenti come questi, densi di tensioni sociali dovute alla mancanza di lavoro - sottolinea l’assessore provinciale al Lavoro, Ringo Anselmi, presente alla conferenza insieme all’assessore alle Pari OpportunitàMaria Teresa Sposito - spesso ad essere penalizzati sono proprio i diritti, in particolare per le donne. I numeri relativi alla mobilità e alla cassa integrazione sono aumentati notevolmente, così come le situazioni di precarietà che coinvolgono in gran parte proprio le donne. Una figura di riferimento importante come quella della Consigliera di parità, può essere un valido ed incisivo aiuto in tutti quei casi in cui le persone subisco abusi o discriminazioni. Basti pensare al potere di portare le persone in giudizio qualora siano ravvisate forme di reato”.
A questo proposito l’avv. Cerrai ha citato una recentissima sentenza del giudice del lavoro di Pavia che ha condannato un datore di lavoro reo di aver chiesto favori sessuali in cambio di facilitazioni per la carriera. Le donne vittime dell’abuso si erano rivolte proprio alla Consigliera di parità del luogo che ha patrocinato la loro causa e oltre ad ottenere un risarcimento per le vittime si è vista riconoscere dal giudice un ulteriore ingente risarcimento.
“Si continua a parlare di pari opportunità – ha aggiunto l’assessore Sposito – proprio perché purtroppo ancora non è stata raggiunta una piena parità di diritti fra uomo e donna, soprattutto per l’accesso al lavoro e alla carriera. Sono particolarmente lieta, quindi, che la Provincia metta a disposizione questa figura istituzionale che rappresenta un vero e proprio servizio completamente gratuito per i cittadini e le cittadine di tutto il territorio provinciale”.
Compito della Consigliera di Parità è, infatti, quello di sostenere coloro, donne e uomini, che incontrano ostacoli nel mondo del lavoro a causa dell'appartenenza ad un genere o per l'esercizio di diritti connessi all’accesso al lavoro, alla formazione, allo sviluppo di carriera, alla retribuzione, in particolare per quanto riguarda il periodo di maternità e i congedi parentali e per maternità e paternità. La figura della Consigliera, inoltre, può essere di supporto alle organizzazioni sindacali e alle stesse aziende, pubbliche o private e alle istituzioni locali, ai fini per esempio della promozione di azioni positive, della predisposizione di progetti e dell’istituzione di organismi di parità.
“C’è ancora tanto da fare - ha affermato Cerrai - perché siano pienamente riconosciuti diritti fondamentali come quello del congedo di maternità. Penso, in particolare, alle donne libere professioniste che ancora non accesso a questo istituto e sono penalizzate da un vero e proprio buco normativo”.
La Consigliera Cerrai ha infine ricordato che continuerà a prestare la sua opera presso lo Sportello adozione, nato nel 2007 per volontà della Commissione provinciale pari opportunità. “E’ un’attività che si integra con quella della Consigliera di parità in quanto i problemi in materia di tutela della maternità e paternità affrontati dalle coppie che desiderano adottare un bambino sono gli stessi delle altre coppie”.
La Consigliera di Parità riceve su appuntamento presso la sede della Provincia (Piazza del Municipio 4, terzo piano). Per contattarla si può scrivere a: consigliera.parita@provincia.livorno.it, oppure telefonare al num. 338-1520437 dal lunedi al venerdi, dalle ore 9 alle ore 14.
(s.m.)
Livorno, 17 gennaio 2013

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