lunedì 1 ottobre 2012

LA "SERRATA" DEL SINDACO DI LIVORNO, TRA MINACCE E INCIUCI




Nel 1297 le famiglie aristocratiche della Repubblica di Venezia tentarono di escludere il partito popolare dal governo della Serenissima, rendendo ereditaria la carica al Maggior Consiglio: il provvedimento rimase famoso come la "serrata".
Mi è tornato in mente questo episodio storico mentre, durante l'ultimo Consiglio comunale, ascoltavo il Sindaco minacciare furibondo la "serrata" delle Commissioni consiliari, attribuendo abusivamente la maggioranza al solo PD (contro il Regolamento, che prevede di fissare i componenti entro 30 giorni dall'inizio del mandato, senza permettere alcun rimaneggiamento successivo) quando invece le elezioni sono state vinte da una coalizione di quattro forze, oltre alla proclamata volontà di limitare le riunioni alla sola discussione degli atti portati dalla Giunta.
Direi che se il Sindaco ha veramente intenzione di procedere con comportamenti gravissimi quali quelli annunciati, siamo arrivati alla tragicomica conclusione di questo mandato amministrativo, anche se si cerca di portarlo avanti con accanimento terapeutico: dopo la defenestrazione degli alleati che chiedevano una svolta in tempo utile, le inefficienze del vertice politico e burocratico vengono elencate sulla stampa con "spietata" regolarità quotidiana e ormai assistiamo ad un continuo scaricabarile in cui nessuno vuol prendersi la responsabilità del disastro.
Si distingue in particolare il duo Cosimi-Grassi, che in pochi giorni ha inanellato due perle di illuminata concezione della propria missione di amministratori:
1) dopo aver promesso a vanvera una soluzione per gli annessi agricoli entro il 30 settembre, hanno reagito alla presentazione di una proposta da parte di IDV affermando che sarebbe identica alla loro, mai resa pubblica (saremmo quindi di fronte ad un caso di controspionaggio), ma anche che tale proposta non risolverebbe il problema (ma allora se è inutile perché sarebbero sul punto di presentarla?);
2) dopo aver saputo che il PD di Collesalvetti ha votato insieme all'IDV per il divieto di incenerimento dei rifiuti nelle aree dell'interporto, preferendo nuove tecnologie non inquinanti, hanno chiesto alla Regione di decidere al posto loro l'installazione di un mega "cancrovalorizzatore" a Livorno, accusando l'IDV che invece ormai da anni sostiene la stessa linea anti-inceneritori a livello nazionale, regionale e locale.
Che triste crepuscolo per questa Giunta, segnato da tentativi di conculcare il dibattito democratico in Consiglio, puerili rincorse sugli annessi dopo anni di inerzia e lezioni di virtuosità dalla vicina Collesalvetti sulle scelte per la futura gestione dei rifiuti.
Mi appello alle forze politiche collocate seriamente all'opposizione, perché si impegnino ad impedire i colpi di coda della Giunta rifiutando qualsiasi inciucio, compreso quello per l'assegnazione della carica di vicepresidente del Consiglio comunale, oggetto di vergognose trattative sottobanco proprio in queste ore. 


Andrea Romano - Coordinatore Provinciale IDV Livorno

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