L'Assemblea dell'ATO Rifiuti, che riunisce tutti i Sindaci delle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara, si riunirà la prossima settimana per confermare la procedura di gara per la creazione di una macro-azienda privata per la gestione dei rifiuti.
La posta in gioco è gigantesca: chi vince si aggiudicherà ricavi per 260 milioni di euro l'anno per un periodo di 25 anni, pari ad oltre 6 miliardi di euro, che ovviamente dovranno uscire dalle tasche degli ignari cittadini attraverso impennate tariffarie da brividi.
L'Assemblea dei Sindaci è egemonizzata ovviamente dal PD, per questo mi chiedo come sia possibile che ai nostri primi cittadini non venga in mente di convocare le proprie maggioranze, che quasi ovunque (tranne il caso triste di Livorno, anche se in Provincia resiste un centrosinistra "a 3 gambe") sono composte da più partiti e che dovrebbero esprimersi in modo trasparente.
Per non parlare dei Consigli comunali: quello di Livorno è stato finora tenuto all'oscuro di tutto, nessun documento sui debiti AAMPS e sull'attività del commissario Rosi, nessun dibattito sul Piano interprovinciale dei rifiuti, un rifiuto ottuso nei confronti della possibilità di riunire gli esperti dell'Osservatorio, un continuo rinvio della discussione sulle interpellanze.
C'è stato un referendum, una successiva sentenza della Corte Costituzionale, infine l'art. 54 del decreto "Cresci Italia", che permette ai Comuni di evitare disastrose privatizzazioni finanziando gli investimenti attraverso obbligazioni. Chi vuole speculare sui rifiuti è all'angolo e forse vuol beneficiare di decisioni prese nelle segrete stanze.
Perciò, cari Sindaci, invece di rintanarvi nell'Assemblea dell'ATO per decidere di proseguire con la privatizzazione, con gli aumenti tariffari, con gli appalti per i mega-inceneritori e le discariche, venite prima a discutere le scelte nei Consigli comunali di fronte ai cittadini e alla stampa, perché se non verrà seguita la volontà popolare, favorevole ad una gestione pubblica, partecipata e virtuosa, dovrete assumervene tutta la responsabilità.
Andrea Romano - Coordinatore provinciale IDV Livorno
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