martedì 21 febbraio 2012

IDV REPLICA A DEL NISTA: LA SUA E' UNA POSIZIONE PERSONALE ISOLATA

Di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal presidente di ASA s.p.a. Fabio Del Nista siamo rimasti sbalorditi, soprattutto perchè sembra esprimere una sua personale interpretazione del risultato referendario, che non coincide assolutamente con quello dell'Amministrazione Comunale: il Sindaco, i segretari ed i capigruppo di maggioranza hanno infatti sottoscritto il documento "Verso il 2014" in cui si da mandato agli organi competenti di definire un percorso verso la ripubblicizzazione di ASA.

Siamo ben consapevoli che mancano ancora diversi anni allo scadere della concessione scaturita dal processo di privatizzazione, tuttavia è comunque necessario disegnare un percorso che riporti progressivamente in mano pubblica la gestione del servizio idrico, nel più breve tempo possibile e attraverso accordi col socio privato Iren, dato che la privatizzazione si è rivelata un fallimento sotto tutti i punti di vista, a partire dagli aumenti in bolletta per finire con la qualità del servizio. I livornesi hanno messo una pietra gigantesca su questo dibattito, segnando il record nazionale di votanti favorevoli alla ripubblicizzazione.

E' sbagliato affermare che il 7% della remunerazione in tariffa finisce in mano pubblica solo perchè dietro Iren ci sarebbero comuni come Torino e Genova. Primo perchè è vero solo in parte, dato che la metà delle azioni di Iren è in mano alle banche ed al mercato azionario, secondo perchè i comuni, quando si tratta di controllare società che non agiscono sul loro territorio, si comportano esattamente come i privati, per massimizzare il profitto a scapito dei servizi (nel caso dell'acqua agiscono in condizioni di monopolio).

Le cifre che vengono diffuse a proposito degli investimenti, per cui i soldi arrivano o dalle banche (che pretendono poi un recupero attraverso le tariffe) o da fondi pubblici o dalle bollette, certificano la bufala della privatizzazione, dato che alla fine tutto viene ricondotto alle tasche dei cittadini, cioè del pubblico.

Riflettano bene, gli amministratori di ASA, anche sul fatto che la privatizzazione non è servita neppure a tagliare i costi della politica: mentre AAMPS va verso un amministratore unico, in ASA il consiglio di amministrazione formato da 3 persone è affiancato da un pletorico "consiglio di sorveglianza" formato da un numero esorbitante di politici, la cui funzione e la relativa utilità sono oggetto di domande retoriche da tempo immemorabile.

Andrea Romano - Capogruppo IDV Livorno
Benedetto Tuci - Coordinatore Provinciale IDV
Lorenzo Del Lucchese- Consigliere IDV Livorno

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