mercoledì 21 settembre 2011

VERIFICARE L'ATTIVITA' DEI COMPRO ORO A LIVORNO


Fatte le opportune premesse riguardo l'onestà della gran parte dei gestori di negozi "compro oro", è necessario squarciare il velo che copre l'attività di riciclaggio di denaro mafioso, usura e ricettazione di merce rubata che si nasconde dietro un numero considerevole di questi esercizi in Italia, che si moltiplicano nelle nostre strade e spendono cifre notevoli per farsi pubblicità.

Secondo la Polizia di Stato, il giro d'affari di queste attività si aggira dai 2 ai 7 miliardi di euro, con almeno il 14% dei negozi di questo tipo coinvolti in operazioni illegali: è allarmante scoprire che secondo gli investigatori c'è una connessione tra l'apertura di questi esercizi e l'aumento di rapine e furti nelle zone circostanti.

Inoltre, per Raniero Razzante, presidente dell'Associazione italiana anti-riciclaggio e consulente della Commissione parlamentare antimafia, i negozi compro oro violano totalmente le norme antiriciclaggio.

A questo punto è doveroso per me, come presidente della VI commissione comunale (che si occupa anche di sicurezza), chiedere alle Forze dell'Ordine un ulteriore sforzo per verificare l'eventuale presenza di attività illecite di questo tipo anche nella città di Livorno, dove ormai esiste un compro oro in ogni quartiere, mettendo in atto tutti gli strumenti di prevenzione e repressione.

Successivamente, provvederò ad invitare le Istituzioni coinvolte a relazionare i colleghi consiglieri comunali in merito a questo preoccupante fenomeno.


Andrea Romano - IDV Livorno



 


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