La politica proposta dal presidente della Cispel, Alfredo De Girolamo, per la gestione dei rifiuti (il Tirreno 28.08.14) somiglia all'ostinazione del famoso soldato giapponese che continuava a combattere una guerra ormai persa da anni. Allora si trattava del secondo conflitto mondiale, qui siamo di fronte alla più modesta battaglia propagandistica a favore degli inceneritori, chiamati pudicamente da De Girolamo "impianti di termovalorizzazione".
Dopo aver ammesso il calo ormai costante della produzione di rifiuti, dovuto non solo alla crisi del PIL ma alle buone pratiche, De Girolamo insiste chiedendo ben 20 miliardi di euro per costruire nuovi forni, accampando "obiettivi" che nessuno si è posto e mescolando il tutto con parole suadenti come "riciclaggio" e "green economy".
In realtà, l'Europa ha vietato di incenerire tutto ciò che si può riciclare (risoluzione del 20 aprile 2012) e istituti prestigiosi chiedono da tempo la messa al bando dei forni, ritenuti pericolosissimi per la salute: dall'Ordine dei medici dell'Emilia-Romagna all'ex direttore dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione.
De Girolamo parla di ridurre il costo del servizio ma ormai in tutta Italia si moltiplicano esempi di come costi e tariffe siano diminuiti proprio laddove si è rinunciato agli inceneritori, costosi e inquinanti, che per sopravvivere hanno bisogno di generosi aiuti pubblici e di un quantitativo fisso di rifiuti da bruciare, bloccando lo sviluppo del riciclo, in nome del profitto delle aziende che li gestiscono.
Proprio la Cispel presieduta da De Girolamo non è altro che un'associazione tra aziende pubbliche e private dove vige il principio "più paghi e più conti", più alta è la quota versata e più voti puoi esprimere in assemblea (art. 10 statuto). Così una parte dei soldi delle bollette che paghiamo viene usata per mantenere questa Cispel, che in Toscana pare si dedichi al lobbismo sfrenato, dato che sul loro sito proclamano addirittura di partecipare, non si sa bene a che titolo, alla redazione delle leggi regionali!
A Livorno abbiamo respinto al mittente la proposta di un nuovo mega-inceneritore, con uno scontro nel centrosinistra che portò alla cancellazione del progetto dopo roventi polemiche. Chiedo che l'AAMPS, di proprietà del Comune, assesti ora un altro colpo a queste lobby, deliberando di abbandonare Cispel, spero successivamente imitata da altre aziende.
Andrea Romano - IDV Livorno
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