Dopo il referendum che ha sancito la volontà dei cittadini di riportare in mano pubblica la gestione privatizzata dell'acqua, l'Italia dei Valori a Livorno ha lavorato con successo per la modifica dello Statuto del Comune, riuscendo dopo due anni di scontri e trattative a far inserire il principio di gestione pubblica dell'acqua all'interno del documento più importante che guida l'attività dell'amministrazione.
Dopodiché, all'indomani della crisi idrica del marzo scorso, quando la città rimase a secco per diversi giorni a causa di guasti e problemi di ogni tipo, la Commissione speciale guidata dal nostro capogruppo ha ricevuto dal sindaco Cosimi la proposta di ripubblicizzare la gestione di ASA attraverso un patto di fusione con l'azienda idrica della Toscana settentrionale, Gaia s.p.a., che può vantare una totale proprietà pubblica e una disponibilità di risorse idriche utile anche al fabbisogno del nostro territorio. Così il Consiglio comunale ha approvato la relazione della Commissione che includeva tale progetto e lo consegnava come indirizzo operativo all'ASA.
Dopo molti mesi, ci chiediamo attraverso quali iniziative il vertice di ASA si sia adoperato per dare esecuzione agli indirizzi espressi dal Sindaco e dal Consiglio comunale, che - ricordiamo - rappresentano l'Amministrazione quale maggior socio dell'azienda: l'importanza di un percorso di ripubblicizzazione è sotto gli occhi di tutti, dato che laddove è stato seriamente intrapreso è stato possibile un progressivo abbassamento delle tariffe ed un miglior impiego delle risorse pubbliche per la costruzione di nuove opere idriche.
Andrea Romano - Consigliere comunale IDV Livorno
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