sabato 27 luglio 2013

RIGASSIFICATORE: PAGHEREMO L'INQUINAMENTO IN BOLLETTA


Il signor Iginio Benedetti si è lanciato (il Tirreno del 26.07.2013) in un’appassionata difesa dei rigassificatori, peccato per lui che abbia clamorosamente utilizzato informazioni sballate, come quella che intorno al rigassificatore di Livorno il mare sarà “un po’ più caldo, tutto lì”. Veramente il gas liquefatto viene trasportato a -162 gradi, perciò l’acqua di mare semmai si raffredda e parecchio, sconvolgendo l’ecosistema. Poi c’è il problema del cloro e delle altre sostanze che finiscono in mare, quindi nei pesci e così infine a noi, altro che “tutto lì”.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, Benedetti sembra non conoscere come funziona il mercato: non è vero che puoi risparmiare solo per le differenze sul prezzo internazionale. I paesi produttori collegati con metanodotti hanno già creato un “cartello”, come l’Opec per il petrolio, poi c’è la crisi e la conseguente contrazione della domanda, le clausole dei contratti a lungo termine con i quantitativi minimi da pagare…insomma la questione è molto più complicata.
La riprova? Il rigassificatore di Trieste è morto prima di nascere, quello di Rovigo è quasi fuori uso (danno la colpa al “mare grosso”), quello di Brindisi è abortito dopo un processo per corruzione e infine quello di Livorno: è costato il doppio rispetto ai preventivi ma non ci sono contratti di fornitura, perciò siamo già alle carte bollate perché vogliono lo stesso i nostri soldi, dalle bollette del gas, anche in caso di "parziale" inattività.

Andrea Romano

Coodinatore provinciale IDV Livorno

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