giovedì 2 giugno 2011

ACQUA: IPOCRISIA E SCUSE DAL PD LIVORNESE

Il Partito Democratico livornese si è preso la responsabilità di affossare, con una serie di scuse ridicole, la modifica allo Statuto comunale che avrebbe introdotto il principio di gestione pubblica dell'acqua, impegnando l'amministrazione ad approfittare di un futuro probabile cambiamento normativo per intraprendere un percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico. Una proposta che è sul tavolo da almeno un anno e che ieri è stata discussa al volo in un Consiglio semideserto!
Dato che il Sindaco ha negato il fatto che possa esserci una pregiudiziale politica nei confronti dell'IDV, per cui qualsiasi cosa proposta da noi debba essere per forza sbagliata e corretta dagli "scienziati" del PD, è evidente allora che il proclamato ma tardivo appoggio alle battaglie referendarie da parte del PD livornese è solo una manovra per saltare all'ultimo momento sul carro dei presunti vincitori, che fanno parte non del sistema dei vecchi partiti ma della società civile, che combatteva questa battaglia mentre in Toscana si privatizzava selvaggiamente il servizio idrico.
E' ridicolo farsi scudo di un parere tecnico che è solo una rassegna normativa e giurisprudenziale, e non paventa ovviamente nessun tipo di rischio amministrativo nella modifica statutaria proposta. Tanto è vero che in tutta Italia, anche nella vicina Pisa, la stessa identica modifica è stata votata e approvata già da tempo nonostante le segnalazioni tecniche sull'impossibilità, con le attuali normative, di ripubblicizzare per ora la gestione dell'acqua (da qui la necessità del referendum!).
Ci rivolgiamo al Sindaco, che è il capo di tutta la coalizione e non può appiattirsi solo sul PD, perchè garantisca una mediazione accettabile e renda credibile l'impegno del centro-sinistra contro la privatizzazione dell'acqua: attualmente le banche si sono impossessate del pacchetto azionario di minoranza del gestore e le tariffe aumentano sempre di più, una cosa che non può andare avanti nè qui nè nel resto del Paese.

Andrea Romano - Italia dei Valori

2 commenti:

  1. Ovviamente parlo da profano di politica
    di coalizione e di politica in consiglio comunale.
    Ma mi pareva di aver capito che il quorum funzionale per modificare lo statuto comunale fosse di 28 presenti mentre in seduta erano presenti solo 21 consiglieri.Se ciò è vero perchè fare guerra per una cosa che sarebbe risultata infattibile?
    Inoltre credo,che a volte si dovrebbe mantenere dei toni più bassi e meno da "Grillini" ma questo ovviamente è un parere mio.

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  2. Vedi Jacopo, non si tratta di fare i "grillini", nè di alzare i toni. L'IDV rappresenta l'onestà, prima di tutto intellettuale. Per questo bisogna ammettere che ci prendono in giro: la proposta è in discussione da un anno e, se si voleva approvare, ci sarebbero state mille occasioni per essere in 28 (25 maggioranza, 2 comunisti, 3 liste civiche, totale 30 consiglieri "ufficialmente" a favore dell'acqua pubblica). Anche ieri, c'è chi se n'è andato al momento giusto, mica era assente per motivi familiari o perchè ammalato!
    Invece si rimanda e si cavilla, per i motivi che ho già chiarito.
    Intanto le tariffe aumentano e le banche si arricchiscono, mentre gli acquedotti italiani restano un colabrodo...

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